I rischi della dipendenza cibernetica

Da anni ormai siamo abituati a barattare (viepiù inconsciamente) la nostra privacy con servizi telematici gratuiti ma di valore spesso infimo, in genere nella convinzione che i nostri dati abbiano valore paragonabile ai pochi di euro di alternativi servizi a pagamento, e senza considerare le rischiose e costose implicazioni in termini di stabilità, sicurezza e resilienza dei servizi offerti. Tendenza che si è rafforzata ai tempi del COVID, in cui un pugno di attori globali son riusciti a monopolizzare l’offerta di servizi di video calling/conferencing, dopo quelli di email e chat già concentrati da anni nelle mani di pochi.

Incredibilmente, la stessa tendenza si è manifestata nei servizi pubblici più delicati, come per esempio giustizia ed istruzione, che si sono affidate a fornitori come Microsoft e Google per l’utilizzo di piattaforme che non offrono nessuna garanzia di riservatezza di dati sensibili, sicurezza e stabilità delle piattaforme. Le quali sono invece state ripetutamente accusate negli anni di ‘spiare’ e utilizzare a fini geopolitici e commerciali, in maniera se non fraudolenta sicuramente poco trasparente, i dati forniti dagli utenti in maniera più o meno volontaria e consapevole.

Con il risultato che, non solo la sorveglianza di governi e aziende straniere ha raggiunto livelli oltremodo pervasisvi, ma anche la stabilità delle operazioni e il costo di frodi, attacchi e violazioni varie incide gravemente sullo Stato italiano e i suoi cittadini. Questo nonostante esistano piattaforme altrettanto gratuite ma opensource (e quindi facilmente verificabili in termini di affidabilità e performance), sviluppate in Italia e in Europa, come quella sviluppata da un gruppo di informatici di Fabriano e gestita sulle reti ultrarapide e sicure di CNR, GARR, Cineca ed altre università e organizzazioni italiane.

Iorestoacasa.work è una piattaforma gratuita che mette a disposizione degli utenti ben 34 server e quasi 190 Gbps di banda complessiva per soddisfare un grande volume di richieste. A questa piattaforma, che non viene utilizzata come invece merita, molte amministrazioni pubbliche preferiscono i suddetti fornitori USA. Servizi essenziali come la giustizia e l’università (sulle cui reti e backbone proprietarie viaggiano i dati di Iorestoacasa.work) continuano infatti a ‘regalare’ dati ad aziende come Microsoft e Google, patendone la carenza di funzionalità adeguate, i costi occulti e l’assoluta inaffidabilità e instabilità. Caratteristiche evidenti ma sottovalutate, di cui ci accorgeremo solo quando avranno prodotto devastanti effetti sul sistema e i cittadini.

L’attacco ai sistemi di Google del 14 dicembre 2020, strenuamente negato dall’azienda ma ben chiaro a tutti e confermato da fonti indipendenti e probabilmente correlato al precedente attacco ai sistemi del governo statunitense, ha dato agli utenti l’ennesimo assaggio di cosa voglia dire dipendere da un servizio senza assistenza, con il quale non è possibile confrontarsi in caso di guasti. E, come detto, non è l’unico inconveniente…