Alta velocità Battipaglia-Tarsia: 11,2 miliardi per risparmiare mezzora

“Facciamo la doppia corsia, la Frecciarossa facciamo, treni per l’Alta velocità”. Sembrano le parole di un ministro delle Infrastrutture. Eppure le ha pronunciate il boss della ‘ndrangheta boss Nicolino Grande Aracri, ora diventato collaboratore di giustizia. Il ministro dei Trasporti è invece Enrico Giovannini, ma il piano è lo stesso. La TAV in questione si farà, quantomeno nel tratto 1 “Battipaglia-Praja”, ma senza un piano o previsione di crescita passeggeri e/o merci. La spesa, che con il lotto 2 “Praja-Tarsia” ammonta a 11,2 miliardi, sarebbe da finanziare forse con il fondo complementare (con cui il governo Draghi ha intenzione di regalare agli italiani altri 30 o forse 40 miliardi (aggiuntivi rispetto a quanto già stanziato dal Parlamento per il Recovery Plan) di debito pubblico -quello “buono” s’intende! Serviranno almeno 10 anni per la linea più costosa al mondo, e sappiamo quanto ottimistici siano queste previsioni in Italia…

Una linea del genere avrà verosimilmente un traffico modesto, come ora . Proprio per questo il governo Conte invece, nell’allegato al Def dell’autunno 2020, “Italia Veloce”, prevedeva il potenziamento della linea esistente (“Alta velocità di rete”) sufficiente a collegare Reggio a Roma in 4 ore e 10 minuti, al costo di qualche centinaio di milioni, e un “upgrading ” delle linee verso Potenza e Taranto.
Troppo poco per le ambizioni dei “migliori”, evidentemente!

Ci sono però le solite, italiche anomalie. Secondo il ministero il progetto non dovrà passare dall’approvazione del Cipe, il Comitato per la programmazione economica, come fosse il potenziamento della linea esistente e non una nuova rete. Non solo. Nel decreto con cui nei giorni scorsi Giovannini ha nominato 29 commissari “modello Genova”, ne è previsto uno per realizzare la tratta AV Salerno-Battipaglia (1,8 miliardi) che di questo megaprogetto è di fatto il Lotto 0, ritenuto non prioritario dai tecnici perché non si sa come attraversare Salerno (e in città sul tema già si litiga): taglierebbe di altri 15 minuti i tempi. Il lotto “7” invece, il completamento logico della Salerno-Reggio, ha un nome famoso: è il Ponte sullo Stretto, che resuscita di nuovo, ancorché in prospettiva. Pietro Salini, che ha già intentato la sua causa allo Stato in materia, si starà già leccando i baffi.